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GINO LOMBARDI Nato a Querceta di Seravezza (Lucca) nel 1920, crebbe a Pisa dove il padre si era trasferito per sfuggire alle persecuzioni degli squadristi locali. Frequentato l’Istituto Tecnico, si riscrisse alla Facoltà di economia e Commercio, trovando lavoro in un’azienda commerciale, mentre il fratello Dino intraprese la carriera di ufficiale pilota nell’Aeronautica Militare. Allo scoppio della Guerra, fu inviato a Rodi come sottotenente del Genio Aeronautico, poi rientrò a Pisa dopo la morte del fratello Dino, avvenuta a Roma nel 1942 durante un volo di collaudo. In questo periodo maturò definitivamente la sua coscienza antifascista e si impegnò nell’attività di un gruppo antifascista che agiva in città. A causa dei devastanti bombardamenti dell’estate 1943, Gino e i genitori tornarono in Versilia, stabilendosi a Ruosina (Seravezza) e, subito dopo l’armistizio, divenne uno dei principali organizzatori della nascente Resistenza. Sfuggito ad un tentativo di cattura da parte dei fascisti, Lombardi, insieme all’amico e collaboratore Piero Consani, si rifugiò in località Porta di Farnocchia, dove, alla fine di febbraio, costituì la prima formazione partigiana versiliese, i ” Cacciatori delle Apuane”. Nonostante l’esiguità numerica e la scarso armamento, la formazione riuscì a creare seri problemi ai nazifascisti che il 16 e 17 aprile 1944 effettuarono un imponente rastrellamento sui monti dello Stazzemese, ma i partigiani riuscirono a sganciarsi. Purtroppo, dopo pochi giorni, il 21 aprile, Gino Lombardi cadde in una sparatoria contro militi della GNR a Sarzana (SP), dove si era recato insieme a Piero Consani e Ottorino Balestri per prendere contatto con la resistenza locale. Per approfondimenti clicca |
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